Dopo il sold out dello spettacolo La Lettera di Paolo Nani, tenutosi nel teatro comunale di Mendicino e il successo di pubblico per la Compagnia Porta Cenere che ha portato in scena Re Giangurgolo e le arance d’oro, primo appuntamento di Radicamenti Off, si arriva all’ultimo appuntamento della stagione: Zampalesta u cane tempesta.
Sarà la Compagnia della Maruca ad animare lo spettacolo, che si terrà il 4 gennaio alle ore 18:00 nel teatro comunale di Mendicino, gestito dalla Compagnia Porta Cenere per la direzione di Mario Massaro. Lo spettacolo ha vinto il Premio Otello Sarzi, e risponde all’ambizione di continuare la tradizione del teatro dei burattini anche nella nostra regione.
Burattinaio d’eccezione Angelo Gallo che ha curato la realizzazione dei personaggi e li porterà nuovamente in scena il 4 gennaio in questo appuntamento dedicato alle famiglie e capace di appassionare grandi e piccini.
La trama. In un piccolo paese della calda Calabria, un cane lupo ridotto in catene dal suo padrone, scappa seminando il panico in tutta la comunità. Zampalesta incontra gli archetipi che hanno caratterizzato la terra calabra, in un susseguirsi di scene divertenti scopriremo che Zampalesta è il simbolo della paura verso la diversità o mostruosità degli animali. Sarà proprio il colpo di scena finale che ridarà il giusto equilibrio alla storia. Quando il pubblico capirà che le “buone maniere” non sono ridurre alla catena un uomo o un animale ma è l’insegnamento del rispetto per se per gli altri e per la natura.
«Si dice che il Natale sia il periodo dei sogni e dei desideri – commenta Mario Massaro, direttore artistico di Radicamenti Off – e uno di questi per noi della Compagnia Porta Cenere si è già realizzato vedendo i bambini che riempiono il teatro, facendo scoprire ai grandi l’ambiente della platea come un luogo di socialità e condivisione. Aspettiamo con ansia il 4 gennaio per ritrovare nel teatro comunale di Mendicino quel clima di stupore, bellezza e consapevolezza che tanto ci piace diffondere proponendo opere di qualità».