Anime nere di Francesco Munzi è il miglior film dei David di Donatello 2015. Il film ha ottenuto altre otto statuette (miglior regista, canzone originale, produttore, fonico di presa diretta, fotografia, montatore, sceneggiatura, musicista). Miglior attrice protagonista Margherita Buy (Mia Madre). Miglior attrice non protagonista Giulia Lazzarini (Mia madre). Miglior attore protagonista Elio Germano (Il Giovane Favoloso). Miglior attore non protagonista Carlo Buccirosso (Noi e la Giulia).
Nove statuette (di cui tre importantissime: film, regia e sceneggiatura, ma anche canzone originale, produttore, fonico di presa diretta, fotografia, montatore e musicista), per il film che racconta l’anima pulsante della ‘ndrangheta ad Africo, buco nero della Calabria, uno dei centri più mafiosi di Italia.
Il film che è tratto, liberamente, dal libro di Gioacchino Criaco, racconta la storia dilaniante di una famiglia di ‘ndrangheta devastata dai lutti, le cui donne, non smettono mai il vestito nero. Una storia dalle tinte fosche, che ha come protagoniste le contraddizioni di una terra “maledetta”. Una terra tanto bella, quanto amara. Non c’è traccia di esagerazione cinematografica. Non c’è traccia di bugia. La storia dei Carbone è quella che tante e tante volte i “paesini” della Calabria hanno vissuto: lacrime e sangue che sembrano dire con la ‘ndrangheta non c’è scampo o muori o vai in carcere.
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