Ecoperformance e Calabria? Si salva solo Cosenza. Bocciati i restanti capoluoghi di provincia che nella classifica sulla vivibilità ambientale “Ecosistema urbano”, realizzata da Legambiente in collaborazione con l’Istituto di Ricerche Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, si piazzano tutte negli ultimi 10 posti. E se in generale il rapporto parla di città ingessate, statiche e pigre, per la regione Calabria, ma anche per Messina che chiude al 104esimo posto la classifica, si tratta di immobilismo totale o quasi.
Aree urbane che arrancano e faticano a rinnovarsi in chiave sostenibile ed essere culle di una rigenerazione urbana capace di migliorare la qualità dei singoli e della comunità.
Dal dossier emerge un Paese fermo, dove è marcato il divario tra Nord e Sud (tanto per cambiare). Quest’anno a guidare la classifica nazionale sono: Verbania, Trento, Belluno, Bolzano, Macerata e Oristano.
In testa c’è prevalentemente il nord del Paese assieme con due città del centro Italia, entrambi piccoli centri, la marchigiana Macerata e la sarda Oristano. Le peggiori invece (le ultime cinque) sono tutte città del Meridione, tre grandi e due piccole: la calabrese Vibo Valentia (101) e le siciliane Catania (100), Palermo (102), Agrigento (103) e Messina (104).
Subito prima di Vibo Valentia, però, ci sono Reggio Calabria (99), Catanzaro (98) e Crotone (97). Unica “perla” calabra Cosenza che si piazza all’11esimo posto in classifica generale.
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