La produzione di rifiuti rappresenta una delle pressioni ambientali maggiori delle nostre città e non solo laddove sono scoppiate delle vere e proprie emergenze legate alla loro raccolta e smaltimento. Per questo motivo la riduzione della produzione dei rifiuti è un obiettivo importante presente in tutti i documenti e nelle politiche europee e nazionali. Nel 2014 la produzione pro capite, secondo quanto si evince dalla ricerca realizzata da Legambiente in collaborazione con l’Istituto di Ricerche Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, di rifiuti urbani si è attestata in un intervallo che va da 366 kg a 798 kg/ab, con una media di 540 kg pro capite, che si attesta sui valori del 2013, dopo il calo registrato negli ultimi anni di crisi economica (561 kg/ab nel 2012 e 587 kg/ ab nel 2010). Tra le città virtuose, che restano al di sotto di quota 400 kg/abitante all’anno, c’è anche Crotone (399 kg/ab) e tutte le Calabresi, comunque, restano molto al di sotto dei 500 kg.
Altra storia, invece, per la raccolta differenziata.
La percentuale di raccolta differenziata (RD) sul totale dei rifiuti urbani nel 2014 conferma la sua lenta crescita già registrata nelle ultime edizioni e si attesta su un valore medio di 43,90% (era di 41,15% nel 2013). Anche quest’anno i dati testimoniano che il raggiungimento degli obiettivi di legge è ancora lontano: quello per il 2012, fissato al 65%, è stato raggiunto solo da 12 città, mentre la soglia del 35%, prevista per il 2006, non è stata ancora raggiunta da 36 comuni. A conferma di una tendenza che si era già espressa negli ultimi anni, comunque, anche in alcune città del Sud la RD si sta diffondendo come buona pratica: città come Benevento e Salerno hanno percentuali che superano il 65%, mentre Teramo, Oristano e Nuoro sono intorno al 60%. Tuttavia bisogna ricordare che tutte le 12 città che presentano i valori peggiori (con un RD inferiore al 15%) si trovano esclusivamente al Sud, con Catanzaro, Enna, Foggia, Isernia, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Siracusa e Trapani che non raggiungono il 10%. Solo Cosenza fa discretamente posizionandosi al 44 posto con poco più della metà di RD, Crotone all’84esimo con il 22,7% e Vibo Valentia, non ha presentato nessun dato.