Nel corso del 2015 l’attività nel settore industriale ha mostrato i primi segnali di inversione di tendenza. Secondo i risultati del sondaggio svolto dalle filiali regionali della Banca d’Italia tra settembre e ottobre 2015 su un campione di imprese con almeno 20 addetti, la quota di aziende che ha dichiarato un aumento del fatturato nei primi nove mesi dell’anno è stata pari al 35 per cento, a fronte del 28 per cento che ha segnalato un calo. Il miglioramento ha riguardato sia le imprese che non esportano sia, soprattutto, quelle esportatrici. Le aspettative per l’ultima parte dell’anno e l’inizio del 2016 risultano favorevoli: il 41 per cento delle imprese intervistate prevede una crescita delle vendite, soltanto il 15 per cento si attende un calo. Tale evoluzione del quadro congiunturale non si è tuttavia riflessa in una ripresa dell’accumulazione di capitale: il saldo tra chi ha incrementato e chi ha ridotto gli investimenti rispetto a quanto programmato in precedenza è stato negativo per 5 punti percentuali. Per il 2016, prevale tuttavia la quota di chi indica un aumento. Secondo Infocamere-Movimprese, nei primi nove mesi il numero delle imprese industriali ha continuato a calare, seppure in misura inferiore all’anno precedente: il saldo tra iscrizioni e cessazioni nel registro delle imprese, in rapporto al numero di imprese attive a fine 2014, è stato pari al -1,6 per cento (tav. a1). Gli scambi con l’estero. – Nel primo semestre del 2015 le esportazioni di merci della regione sono aumentate a prezzi correnti del 12,3 per cento, dopo la riduzione del 2014. Tale miglioramento ha inciso tuttavia in misura limitata sulla ripresa dell’attività economica, dato lo scarso peso dell’export sul prodotto regionale. L’aumento ha riguardato sia le vendite verso i paesi dell’Unione Europea, sia quelle verso il resto del Mondo. Le esportazioni sono cresciute in tutti i comparti più rilevanti, con l’eccezione dei prodotti metallurgici.