di Domenico Grillone – Il leader di Liberi di Ricominciare annuncia battaglie sul bilancio di previsione. E su eventuali ballottaggi…
Non ha nessuna difficoltà a dire di aver fatto parte del modello Reggio. Ma per Paolo Ferrara, presidente del movimento “Liberi di Ricominciare”, si tratta già del passato, sia pure recente, e lancia la sua candidatura con lo slogan “Né a destra né a sinistra, noi stiamo con la gente”, sottolineando il fatto che “i problemi non hanno colore politico”. Sostenuto da una larga coalizione, composta da Cittadinanza Mediterranea, Movimento Autonomo Alternativo (MAA), Movimento Europeo Diversamente Abili (MEDA), Unione Democratica Consumatori, Pensionati e Disoccupati, e la storica Democrazia Cristiana, Ferrara sottolinea, nel corso della presentazione ufficiale della sua candidatura svoltasi nella sede del Movimento, alcuni punti imprescindibili del programma elettorale: le politiche sociali e tutto ciò che serve per realizzare il passaggio della comunità reggina a Città metropolitana. Pronto il programma, la volontà di Ferrara è quella di costituire un gruppo “alternativo” aperto e allargato a tutte le realtà associative volte a intendere la politica come missione incondizionata al servizio del cittadino. Nonostante si sia trovato spesso in disaccordo con il presidente nazionale Francesco Nucara, il presidente di Liberi di Ricominciare continua a far parte del direttivo nazionale del partito repubblicano. Ma questo, come lui stesso evidenzia, non presuppone alcuna scelta automatica verso uno schieramento o l’altro, in caso di futuri scenari politici che presuppongano il ballottaggio. Ed alcuni esponenti repubblicani sembra abbiano sposato il progetto di Ferrara, cioè quello di realizzare un “progetto liberal-democratico per il bene della città”. “Né a destra, né a sinistra anche perché – spiega Ferrara riferendosi ai tradizionali schieramenti politici – in questo momento stanno facendo solo parole screditandosi a vicenda. Ed invece la città oggi ha bisogno di fatti. In futuro a parlare sarà il nostro programma rispetto ad eventuali ballottaggi. Ci confronteremo solo con chi si assumerà l’impegno di portare avanti i nostri punti programmatici. Resta il fatto che ci schiereremo con la gente, non stiamo con nessuno”. Polemico nei riguardi della terna commissariale che ancora non ha accettato l’invito ad illustrare le reali condizioni del bilancio comunale dopo un biennio di assenza della classe politica. Ma che invece hanno aderito alla richiesta di un confronto da parte del candidato del centrosinistra Giuseppe Falcomatà. “Vogliamo sapere qual è il bilancio di previsione, se è stato già approvato o meno ed eventualmente dare delle indicazioni vitali per la nuova amministrazione che andrà a governare. Siamo ancora in attesa di risposta. Domani farò un sollecito, ma se l’incontro non dovesse verificarsi nell’arco di 3, 4 giorni allora saremo costretti ad agire non solo per le vie legali ma porremo all’attenzione del ministro questo comportamento di parte adottato dalla triade commissariale”. Sulle prime mosse in caso di vittoria Ferrara risponde in maniera netta. “Abbiamo l’obbligo morale di dare immediate risposte alla città, esigenze dettate dai territori che abbiamo ascoltato durante la nostra tournée con il camper, frazione per frazione, e ci siamo resi conto che esistono delle gravi problematiche per le quali il nostro programma vuole dare immediate risposte, nei primi cento giorni di governo”. Infine una risposta alle preoccupazioni del Procuratore capo Federico Cafiero de Raho. “raccolgo in positivo l’appello del Procuratore per evitare rischi di condizionamenti per l’espressione di voto, decidendo di trasmettere nei prossimi giorni direttamente alla Procura le nostre liste per una preventiva valutazione. Invito tutte le forze civiche e politiche a fare altrettanto. Prevenire è meglio che curare. Reggio ha bisogno di tutto fuorché di un ennesimo commissariamento”.