di Angela Panzera – Le cosche di Reggio Calabria vanno sepolte da decine e decine di anni di carcere. Oggi è terminata la requisitoria del pm antimafia Giuseppe Lombardo che al gup Antonino Scortecci ha invocato condanne pesantissime nei confronti dei 33 imputati del processo abbreviato scaturito dall’inchiesta “Araba Fenice”. L’operazione condotta nel novembre del 2013 dalla Guardia di Finanza, aveva fatto finire chi in manette, chi ai domiciliari, non solo presunti affiliati alle più note famiglie della ‘ndrangheta reggina, ma anche numerosissimi professionisti accusati di essere i “consiglieri” del clan oppure di essersi messi al servizio delle ‘ndrine per ritorni economici. Le principali accuse contestate infatti sono, a vario di titolo, quelle di 416 bis, intestazione fittizia di beni, abusivo esercizio dell’attività finanziaria, utilizzo ed emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, favoreggiamento, peculato, corruzione, illecita concorrenza ed estorsione; tutti reati aggravati dalle modalità mafiose. Per gli inquirenti in molti sono responsabili di aver costituito una holding criminale attiva nel settore dell’edilizia privata su diretto mandato e previo accordo dei clan di tutta Reggio Calabria. Dai Fontana-Saraceno, egemoni nella parte nord della città, ai Ficara-Latella, predominanti a sud, passando dai Condello del quartiere di Archi ai Serraino-Rosmini-Nicolò, ai Lo Giudice fino agli Audino, famiglia che fa sempre orbita nella galassia De Stefano-Tegano ma ha la propria storica roccaforte nel quartiere di San Giovannello. Tra le carte dell’inchiesta emerge la vicenda in cui sarebbero coinvolti Tito Giuseppe Liuzzo e la commercialista Francesco Marcella, amministratrice giudiziaria di una delle società sequestrate, e poi confiscate,proprio al Liuzzo iossia la Euroedil Sas; secondo la Dda la professionista reggina, nominata dal Tribunale di Reggio Calabria allo scopo di tutelare gli interessi dell’amministrazione giudiziaria e, di conseguenza, dello Stato, ha svolto il proprio mandato –anche con la presunta connivenza dell’impiegato di banca Giulio Lugarà per le operazioni sul conto corrente bancario della Euroedil Sas, consentendo presumibilmente al Liuzzo – talvolta quasi in posizione di sottomissione – nonostante il provvedimento di confisca emesso nei confronti della società a lui riconducibile, di continuare liberamente nella gestione della stessa società arrivando, altresì, a trarre, come corrispettivo della sua opera dolosamente omissiva, vantaggi personali, come nel caso dei lavori che il Liuzzo ha effettuato, o ha fatto effettuare, presso la sua abitazione. Nel novero degli ambigui rapporti intrattenuti da Giuseppe Stefano Tito Liuzzo con i “colletti bianchi” della città di Reggio Calabria, emergono anche i colloqui intrattenuti con l’avvocato Mario Giglio, il quale per gli inquirenti rappresenterebbe un solido punto di riferimento per il Liuzzo e non solo per questioni legali. Egli, al di là del suo ordinario ruolo di legale, sarebbe stato il “consigliere” di Liuzzo in merito alla gestione della Euroedil e per la gestione dei rapporti con l’assente amministratore giudiziario, Francesca Marcello, ma ance come “canale di collegamento” per per la conoscenza di eventuali indagini a suo carico grazie ad agganci e amicizie giuste.
Di seguito le richieste di condanna effettuate dal pm Lombardo:
Ambrogio Francesco 12 anni
Assumma Natale 30 anni e 18 mila euro di multa
Assumma Serena 13 anni più 9mila euro di multa
Autolitano Saverio 20 anni più 10mila euro di multa
Calabrò Antonino 12 più 12mila euro di multa
Giacomo Santo Calabrò 12 più 12milaeuro di multa
Cardia Ilenia 4 più 5mila euro di multa
Chirico Francesco 3 e 5 mila euro di multa
Creaco Francesco, cl. ’59, 10 più 10mila euro di multa
D’Agostino Antonio 5 più 10 mila euro di multa
Ficara Giovanni 4 anni e 6 mesi di carcere più 3 mila euro di multa
Fontana Caterina 9 più 8mila euro di multa
Mario Giglio 12 anni
Antonino e Giuseppe Gozzi 10 più 10mila euro di multa
Salvatore Laganà 4 più 5mila euro di multa
Latella Antonino 5 anni più cinquemila euro di multa
Silvana Latella 9 più 8mila euro di multa
Latella Vincenzo 12 più 5mila euro di multa
Giuseppe Liuzzo 30 anni più 29mila euro di multa
Lo Giudice Antonino 4 più 5mila euro di multa
Giuseppe Mangiola 9 più 8mila euro di multa
Francesca Marcello 16 più 17mila euro di multa
Osvaldo Massara 9 più 11mila euro di multa
Giuseppe Masucci 10 più 10mila euro di multa
Teresa Masucci 9 più 8mila euro di multa
Francesco Morello 12 più 12 mila euro di multa
Antonino Nicolò 5 più 5mila euro di multa
Demetrio Nicolò 9 anni più 8mila euro di multa
Fortunata Nicolò 9 anni più 8mila euro di multa
Antonino Pavone 16 anni più 18mila euro di multa
Angela Saraceno 9 più 8 mila euro di multa
Salvatore Saraceno 12 più 12 mila euro di multa
Domenico Serraino 12 più 12 mila euro di multa
Giuseppa Vazzana 9 più 8mila euro di multa