Avrebbe potuto già essere agli arresti domiciliari in una residenza di famiglia in Toscana, ma la mancanza di un braccialetto elettronico disponibile lo costringe a rimanere dietro le sbarre. È quanto sta accadendo al “comandante” Giorgio Hugo Balestrieri, controverso personaggio il cui nome spunta in indagini relativa alle ‘ndrine, logge e servizi nazionali ed internazionali (Leggi qui la storia). Balestrieri era stato arrestato qualche mese fa in Marocco, dopo una lunga latitanza e solo recentemente, il 27 marzo scorso, estradato in Italia.
Per lui, finito in carcere per l’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa a suo carico nell’ambito dell’indagine Maestro, eseguita nel dicembre 2009 (Leggi qui), il gip di Reggio Calabria aveva disposto i domiciliari con contestuale applicazione del braccialetto elettronico, ma proprio la mancanza di un dispositivo disponibile lo costringe ancora dietro le sbarre.
In Italia infatti, i “braccialetti” non non raggiungono i duemila, quindi al “comandante” e’ toccato mettersi in coda. Fin quando uno dei dispositivi non tornerà disponibile, Balestrieri rimarrà ospite del carcere di San Pietro a Reggio Calabria.