Gioia Tauro, il porto di Gioia Tauro, ha subito una forte flessione nel 2015 per quanto concerne il numero di container trasferiti da nave a nave e nonostante resti il porto leader per il transhipment del Medcenter Container Terminal, registra un calo sempre maggiore che dal 2013, anno dell’acme con 3 milioni di container gestiti, non ha accennato ad arrestarsi. Complice la crisi mondiale, specie quella della cina nell’export, ma lo zampino ce lo mette anche il vicino porto competitor di Tangeri che ha giorno dopo giorno rosicchiato lo scalo gioiese. Il gruppo che gestisce il porto calabrese, Contship ha diffuso il rapporto annuale dal quale si evince tutta la crisi di Gioia Tauro. “Le performance, anno su anno, di La Spezia, Ravenna e Salerno (per un totale di 1,7 milioni di teu movimentati) sono parzialmente bilanciate dai risultati di Gioia Tauro, Cagliari e Tangeri (4.5 milioni di teu in totale) che riflettono le scelte di riorganizzazione dei network da parte delle shipping lines tra gli hub del Mediterraneo”. La crisi reale di Gioia va avanti dal 2011. Crisi che sarà contenuta grazie al nuovo progetto di reinserimento occupazionale dei dipendenti nella fabbrica di auto che dovrebbe aprire battenti nel 2016.