“Strano e incomprensibile quanto affermato dal consigliere Maiolino che ha già dimenticato di essere stato nominato capogruppo di Forza Italia pur non essendo graditissimo a tutti i suoi colleghi di gruppo. Da capogruppo consiliare non ha ritenuto di fornire alcun contributo quando si è proceduto alla formazione della lista, ma dopo che i consiglieri regionali Cannizzaro e Nicolò hanno definito le candidature, il buon Maiolino ha condiviso l’operato tanto da essere tra i sottoscrittori della lista”. Lo affermano in una nota congiunta i consiglieri comunali di minoranza di Reggio Calabria Mary Caracciolo, Pino D’Ascoli, Luigi Dattola e Antonio Pizzimenti, in merito alla diatriba interna al centrodestra e a Forza Italia, alla luce dei risultati delle elezioni del consiglio metropolitano di Reggio Calabria. Maiolino e il collega di opposizione a palazzo San Giorgio, Antonino Matalone, sono “accusati” di non aver votato la lista “Centrodestra metropolitano”.
“Maiolino – prosegue la nota – non ha inteso partecipare ad alcun incontro, non si è mai adoperato in qualità di capogruppo, mentre gli altri consiglieri hanno non solo fornito contributi importanti al progetto politico del centrodestra, ma addirittura alcuni di loro hanno accettato di candidarsi. Il tutto evidentemente senza la presenza e la “guida” che invece sarebbe doverosamente toccata proprio al capogruppo Maiolino.
Peraltro, dimostra di ignorare le prerogative in capo ai consiglieri regionali che, in quanto dirigenti regionali del Partito, hanno titolo e legittimazione per chiedere l’attivazione delle procedure statutarie finalizzate alla verifica delle condizioni per la espulsione”.
“Certamente il capogruppo – continuano Caracciolo, D’Ascoli, Dattola e Pizzimenti – avrebbe potuto e dovuto fare molto di più. In seno di riunione di gruppo fu avanzata la proposta di supportare due membri del gruppo consiliare reggino e il collega non prese posizione in merito, abdicando alla sua propria funzione di guida forzista.
“E’ indubbio il momento di difficoltà politica del centrodestra e forse quando fa riferimento ai ‘valori venuti meno’ probabilmente si riferisce ai propri valori, il che potrebbe far supporre che il primo ad abbandonare la nave sarà proprio lui. Mentre conferma di non aver votato nemmeno la lista, Maiolino invece aveva la possibilità di votare altri colleghi come il consigliere D’Ascoli: perché non lo ha fatto?”, chiedono i consiglieri della minoranza di palazzo San Giorgio.
“Volutamente tralasciamo poi le sue considerazioni sull’assessore Lamberti: egli è per noi motivo di orgoglio per il suo bagaglio umano, culturale e politico e la sua presenza può solo contribuire ad accrescere il ruolo di Forza Italia. L’ulteriore ammissione di colpa Maiolino – conclude la nota – la manifesta dichiarando di non essersi pentito per non aver votato la nostra lista, dimostrando in tal modo l’inaffidabilità e l’irresponsabilità politica di un uomo che invece, per il ruolo ricoperto, avrebbe dovuto sostenere il partito senza se e senza ma. Vista la sfiducia nei suoi confronti da parte del partito sarebbe opportuno che si dimettesse da capogruppo di FI dimostrando così di avere, finalmente, un briciolo di responsabilità”.