Immigrazione: sistema accoglienza Reggio vicino al ‘sold out’. Con il vaso colmo non si attende la goccia per farlo traboccare, così il prefetto Michele di Bari ha tenuto oggi una riunione nel Palazzo del Governo con tutti i sindaci dell’area metropolitana, col fine di individuare una soluzione per non sovraccaricare il capoluogo e, soprattutto, attenuare la tensione nella struttura del quartiere di Archi che ospita numerosi migranti. L’obiettivo dell’incontro è quello di “polverizzare” la concentrazione dei migranti presenti in città e distribuirli in strutture pubbliche o private dei vari comuni. Nell’illustrare tale necessità il prefetto Michele di Bari ha chiarito qual è il percorso da intraprendere in sinergia con gli amministratori locali. “Finora a Reggio ospitiamo 432 minori e avvertiamo l’esigenza di creare un modello di accoglienza di mimetizzazione del territorio – spiega di Bari -, ovvero, quanto più diffusa è l’accoglienza meno problemi si creano. Questo ci consentirà di creare sinergie nuove con gli enti locali della nuova città metropolitana. Nel contempo – prosegue il prefetto – esigo che le strutture che i Comuni metteranno a disposizione, abbiano tutti i requisiti previsti dalla normativa vigente, ovvero sicurezza, abitabilità o agibilità a seconda dei casi. L’accoglienza deve essere fatta nel rispetto della legalità, con progetti di integrazione e nel rispetto della dignità dell’uomo. Per andare incontro ai sindaci – conclude – valuteremo anche la possibilità di andare incontro a piccole esigenze di ristrutturazione”. Su questa prospettiva il sindaco di Oppido Mamertina Domenico Giannetta ha dichiarato: “L’unica struttura che abbiamo è un hotel che già ospita 15 minori. Sulla richiesta del prefetto potremmo raddoppiare il numero. Come amministrazione invece stiamo quantificando le spese per la ristrutturazione di uno stabile confiscato, che consentirebbe di ospitare fino a 50 migranti”. Una trentina di minori potrebbero essere invece ospitati in strutture private, come dichiarato dal sindaco di Palmi Giovanni Barone. Disponibilità a collaborare anche da parte del sindaco di Gioia Tauro Giuseppe Pedà: “Quest’estate abbiamo accolto circa cento migranti, e su questa linea pensiamo di proseguire l’azione sinergica con la prefettura, valutando di ospitare altri migranti”. Problemi “strutturali” da superare per il sindaco di Martone Giorgio Imperitura: “Non abbiamo strutture pubbliche da adibire all’accoglienza, eccetto un ex edificio scolastico di duemila metri quadrati da mettere prima in sicurezza”. Mentre prende tempo Rosarno alle prese con i flussi di extracomunitari che ogni anno giungono sul territorio per la raccolta degli agrumi. Le carenze di strutture pubbliche, invece, interessano molti comuni della Jonica tra cui Locri, Canolo, Antonimina e Gioiosa Ionica. Uno dei pochi comuni pronto ad avviare un progetto di accoglienza è quello di Camini: “Già stiamo dando ospitalità a 130 migranti grazie a un progetto Sprar – ha affermato il sindaco Giuseppe Alfarano -, ma contiamo di trovare la disponibilità per altri dieci posti nella frazione di Ellera”.