Il Parco d’Aspromonte, la sua storia ed il suo ruolo al centro dell’ultimo incontro di Tabularasa, che per discutere di una tematica così profonda si è trasferita a Gambarie. “Le regole ed il loro rispetto sono al centro del recupero di questi posti storicamente segnati”, ha esordito il presidente dell’Ente Parco d’Aspromonte Giuseppe Bombin. “Il rispetto della legge – ha proseguito il presidente – è insito nella funzione stessa del Parco. Proprio questo approccio, però, ha determinato una spaccatura fra quanti hanno inteso mettersi al servizio del territorio e della natura e quanti invece, si sono ribellati a questa nuova impostazione. Ricordiamo tutti, non a caso, la stagione degli incendi che ha preso il via proprio in concomitanza con la nascita del Parco nazionale”.
Storicamente solo 0,23 per cento delle risorse statali sono state utilizzate per la funzione primaria del Parco, ovvero la tutela della biodiversità. “Il resto – ha detto Bombino – è finito in feste, spettacoli e altre cose simili e spesso senza alcuna rendicontazione. Inoltre – ha concluso – il fatto di avere ereditato un avanzo di amministrazione di circa 9 milioni significa che mentre si pensava alle sagre, non è stata attuata alcuna azione a favore del territorio”.