”Vi sono però – ha sottolineato lo stesso Morcone – delle difficoltà amministrative e sociali con le quali l’agenzia si deve confrontare ogni giorno: i beni confiscati spesso restano ”congelati” per mancanza delle richieste, mancano assegnatari. Non sappiamo bene come leggere il fenomeno, certo è che bisogna migliorare ancora le procedure al fine di oliare i meccanismi: non si possono far ricadere le responsabilità di certi beni interamente sui sindaci, sottoponendoli a grandissime pressioni da parte della criminalità organizzata”.
”E’ importante – ha concluso Morcone – l’interazione tra l’agenzia e la parte sana del territorio: associazioni, consorzi, realtà benefiche e istituzioni al fine di costruire una rete positiva”.